Maria Vittoria Izzi
Laureata in Giurisprudenza, Università degli Studi di Bologna
(Contributo pubblicato online first)
Abstract
Il contributo mira ad approfondire in chiave critica l’attuale dibattito relativo all’adozione del regolamento per la carriera alias all’interno della scuola secondaria di secondo grado, analizzando le principali questioni giuridiche emerse sul punto. Nel perseguire tale intento argomentativo, particolare attenzione sarà posta sulla condizione delle persone transgender all’interno degli enti di istruzione e sugli elementi che attualmente impediscono una loro piena integrazione nei medesimi.
This paper focuses on the condition of transgender students in Italian high schools and on their right to education. Through the critical analysis of the current debate surrounding the use of the preferred name in schools, the contribute aims to draw the attention on the dynamics that prevent full integration of transgender students and on the consequences on the protection of their fundamental rights.
Sommario
1. Introduzione – 2. Identità di genere e diritto allo studio: le sfide delle identità T all’interno degli istituti di istruzione – 2.1 Solidarietà sociale, autonomia scolastica e carriera alias – 3. STOP carriera alias: la campagna dell’Associazione Pro Vita e Famiglia – 3.1 La presunta minaccia alla “sana maturazione psico-fisica degli studenti” – 3.2. La (non) violazione delle norme civili, penali e amministrative – 4. Uno sguardo al di là dei confini nazionali: l’esempio di Malta e della Norvegia. Quali prospettive future? – 5. Valutazioni conclusive.
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