Sara Boicelli
Dottoressa in Giurisprudenza, Università di Ferrara
(Contributo pubblicato online first)
Abstract
A causa della sua capacità di sollevare numerose e importanti questioni etiche e giuridiche, la gestazione per altri è ancora oggi un tema caldo sia nel dibattito pubblico che in quello accademico. L’articolo si focalizza sulle posizioni del cosiddetto “choice feminism”, che vede nella GPA un’occasione di liberazione per le donne, e su quelle delle giuriste femministe che ritengono, al contrario, che la pratica rappresenti una forma di sfruttamento del corpo femminile, resa sempre più socialmente accettabile dal contesto neoliberale in cui essa si è (ri)affermata.
Due to its ability to raise several ethical and legal issues, surrogacy continues to be a divisive topic in both public and academic debate. This article focuses on the arguments of choice feminism, which considers surrogacy an opportunity for women’s liberation, and those of feminist scholars who see it as a form of exploitation of the female body, made socially acceptable by the neoliberal context in which surrogacy has re-emerged.
Sommario
1. La gestazione per altri tra tradizione e nuove tecnologie. – 2. Il corpo è mio e lo gestisco io: libertà di scelta, autodeterminazione ed empowerment. – 3. La gestazione per altri come forma di sfruttamento: l’impatto del neoliberalismo sul diritto e il movimento femminista. – 3.1 La commodification della capacità riproduttiva delle donne. – 3.2 Un approccio intersezionale: l’outsourcing e la delocalizzazione del lavoro riproduttivo. – 4. La gestazione per altri altruistica: una possibile soluzione? – 5. Per una valorizzazione della dimensione relazionale della gravidanza.