La pregunta por el pacto sexual en una nueva Constitución: contribuciones de los movimientos feministas al proceso constituyente chileno

Sofia Esther Brito Vukusich

Egresada de derecho por la Universidad de Chile

(Contributo pubblicato online first)

Abstract

Este texto propone un análisis de los antecedentes que consolidaron el proyecto de nueva Constitución de 2022, el cual es el primero a nivel mundial en redactarse desde una Convención Constitucional paritaria. Se plantea una lectura del contexto de los movimientos feministas en Chile, y de las normas del texto rechazado como fruto de sus articulaciones y alianzas que buscan consolidar el enfoque de género como principio transversal de su arquitectura. A partir de esto, se propone su sistematización en normas relativas a la democracia paritaria, el replanteamiento del sujeto de derechos, y la transversalidad del enfoque de género en las instituciones estatales y la formulación de derechos sociales. Finalmente se plantean algunos de los desafíos que enfrenta este diseño de propuesta de constitucionalismo feminista, ante la reciente promulgación de un nuevo itinerario constituyente.

This text proposes an analysis of the background that consolidated the project of the new Constitution of 2022, as the first to be drafted in a gender parity Constitutional Convention. A reading of the context of the feminist movements in Chile is proposed, and of the norms of the text rejected as a result of their articulations and alliances that seek to consolidate the gender approach as a transversal principle of their architecture. From this, its systematization is proposed in norms related to parity democracy, the rethinking of the subject of rights, and the transversality of the gender approach in state institutions and the formulation of social rights. Finally, some of the challenges faced by this design of feminist constitutionalism proposal are presented, given the recent promulgation of a new constituent itinerary.

Sommario

1. Introducción. – 2. Los movimientos feministas: desde la crítica al pacto sexual de la Constitución de 1980 hacia una Convención Constitucional paritaria. – 2.1. La reforma constitucional que habilita el proceso constituyente de 2019. – 2.2. La paridad de género en la Convención Constitucional. – 3. El enfoque de género de la propuesta de texto constitucional. – 3.1. Democracia paritaria. – 3.2. Replantear el sujeto de derechos. – 3.3 La transversalización del enfoque de género en las instituciones y derechos sociales. – 4. Reflexiones finales: desafíos del constitucionalismo feminista a la luz de un nuevo proceso constituyente.

La politica criminale in materia di “violenza di genere”: le mimose del legislatore

Giuseppe Maria Palmieri

Ricercatore di Diritto penale, Università di Napoli “Federico II”

(Contributo pubblicato online first)

Abstract

La politica criminale in materia di violenza di genere presenta le note caratteristiche della legislazione penale simbolica dell’emergenza. Il lavoro passa in rassegna l’evoluzione della disciplina del settore, ponendo in evidenza le caratteristiche comuni che accompagnano i molteplici interventi normativi che si sono susseguiti nel tempo. Le più note criticità sono connesse con le esigenze di determinatezza, offensività, ragionevolezza e funzione della pena in termini di prevenzione positiva. Inoltre, gli interventi penali in materia, sovente, contengono la clausola di invarianza finanziaria, che preclude qualsivoglia azione che imponga gravami economici per la finanza pubblica. Pur in presenza di un poderoso arsenale sanzionatorio, apparentemente rivolto alla tutela delle donne, i dati statistici relativi alla ricorrenza sociale del fenomeno non diminuiscono, e le motivazioni di alcune recenti decisioni giurisprudenziali ripropongono surrettiziamente arcaici, e si sperava superati, istituti improntati ad una cultura maschilista e paternalistica. Alla luce della ineffettività della disciplina ci si interroga, anche, sulla adeguatezza del concetto di “genere” a rappresentare un determinato oggetto di tutela penale, per via della fluidità della relativa definizione. Il problema della discriminazione è socio-culturale. Nell’ottica di un ampio intervento che coinvolga i differenti settori dell’esperienza sociale, politica e del diritto, lo strumento penale dovrebbe essere utilizzato in maniera sussidiaria, osservante dei fondamentali valori sanciti in Costituzione, e rivolto, in maniera eguale ed effettiva, alla tutela di tutte le persone.

The criminal policy on gender-based violence presents the well-known characteristics of the symbolic law of the emergency. The work reviews the evolution of the discipline of the sector, highlighting the characteristics of the community that accompany it and the multiple regulatory interventions that have followed over time. The best known critical issues are connected with the need for determination, offensiveness, reasonableness and function of the sanctions in terms of positive prevention. Furthermore, the criminal interventions on the matter often contain the financial invariance clause, which precludes any action that imposes economic taxes on public accounts. However, in the presence of a powerful sanctioning arsenal, apparently committed to the protection of women, and the statistical data relating to the non-decreasing social well-being of the phenomenon, and the motivation of some recent jurisprudential decisions are surreptitiously archaic, and if foreseeable outdated, consolidated imprints of a male-dominated and paternalistic culture. In the light of the ineffectiveness of the discipline, questions have also been raised about the adequacy of the concept of “gender” to represent a certain object of criminal protection, due to the fluidity of the relative definition. The problem of discrimination is socio-cultural. In the light of a broad intervention involving different sets of social, political and juridical experiences, the penal instrument will be used in a subsidiary manner, in observance of the fundamental values enshrined in the Constitution, and addressed, in an equal and effective manner, to all the protection of all people.

Sommario

1. La politica criminale a tutela delle donne: le mimose del legislatore? – 2. Precetti indeterminati e continui “giri di vite”. L’evoluzione di una disciplina ineffettiva. – 3. La l. n. 69 del 2019. Il “codice rosso” e i dubbi sulla indispensabilità della nuova fattispecie di “revenge porn”. – 3.1 Alcune altre novità introdotte dalla riforma del 2019. Inconsapevolezza o mancanza di volontà? – 4. Il problema è socio-culturale. Ipotesi applicative di vittimizzazione secondaria e stigmatizzazione della condotta di vita della donna: il ritorno all’attenuante per causa d’onore. – 5. Fluidità del concetto di “genere” e necessaria amoralità del diritto penale. Per una efficace tutela di tutte le persone.

Focus “Pandemia e questioni di genere”

(Contributi pubblicati online first)

Pandemia e violenza di genere

Luciana Goisis

Professoressa Associata di Diritto Penale, Università di Sassari

Discriminación y violencia de género en México en los tiempos del coronavirus: la verdadera pandemia para las mujeres

Irene Spigno

Directora General y Profesora Catedrática de Derecho Constitucional Comparado de la Academia Interamericana de Derechos Humanos de la Universidad Autónoma de Coahuila (México)

“Dalla parte di lei”. Per un’analisi di genere della pandemia e delle possibili risposte

Anna Lorenzetti

Professoressa associata di Diritto costituzionale, Università di Bergamo

Violencia en el seno de las familias mexicanas, ante el Covid-19

María Leoba Castañeda Rivas

Doctora en Derecho, catedrática de la Facultad de Derecho de la Universidad Nacional Autónoma de México

Automatismi comportamentali e radicalizzazioni misogine nel web a partire da un’analisi del fenomeno “#gamergate”

Annalisa Verza

Professoressa associata di Sociologia del diritto, Università di Bologna

(Contributo pubblicato online first)

Abstract

In questo articolo si esamina l’ipotesi che il fenomeno del dilagare online dell’odio di matrice misogina (per il quale si prenderà ad esempio il plateale fenomeno del #gamergate di qualche anno fa) sia stato decisamente favorito dall’operare di elementi strutturali specifici del mondo online: dall’imprinting impresso sulla sua struttura dalla psicologia della cultura nerd/geek della quale essa è filiazione, fino al modo in cui le attuali information technologies tendono a favorire l’insorgere di polarizzazioni ad alto gradiente emozionale basate sull’odio per qualcosa.

This article examines the hypothesis that the phenomenon of the spread of misogynistic hatred online (for which the blatant #gamergate phenomenon of a few years ago will be taken as an example) has been decisively favoured by structural elements specific to the online world: from the imprinting stamped on its structure by the psychology of the nerd/geek culture from which it stems, to the way in which current information technologies tend to favour the emergence of polarisations with a high emotional gradient based on hatred for something.

Sommario

1. Libertà e automatismi nel contesto dei discorsi d’odio misogino online. – 2. Dal “frame” al contenuto. – 3. La cultura nerd/geek: vulnerabilità implicite e aggregazioni comunitarie. – 4. Il #gamergate come moto di affermazione identitaria. – 5. Il #gamergate come paradigma delle dinamiche di tribalizzazione e polarizzazione ideologica. – 6. Dallo scatenamento impulsivo dell’aggressività tribalistica alla radicalizzazione del pensiero. – 7. Conclusioni.

La Constitución de la diversidad: el proyecto constitucional chileno, como espacio de reconocimiento en clave de género e interculturalidad

Marisol Edith Gonzales Usquiano

Abogada por la Pontificia Universidad Católica del Perú. Adjunta de Docencia del curso de Filosofía del Derecho de la Pontificia Universidad Católica del Perú

(Contributo pubblicato online first)

Abstract

Los movimientos sociales-feministas en Chile obtuvieron un gran resultado que se consagró en el proyecto de Constitución. En el presente texto abordaré los principales avances en clave de género plasmados en este primer proyecto, así como los principales hallazgos, en el reconocimiento de derechos para las mujeres, pueblos indígenas, disidencias y diversidades sexuales. Todo ello será abordado desde una perspectiva interseccional y decolonial, que concluirá en el augurio de nuevos intentos por nombrar y dar voz a grupos poblacionales invisibilizados y oprimidos históricamente.

The social-feminist movements in Chile obtained a great result that was enshrined in the draft Constitution. In this text I will address the main advances in terms of gender embodied in this first project, as well as the main findings, in the recognition of rights for women, indigenous peoples, dissidents and sexual diversities. All this will be approached from an intersectional and decolonial perspective, which will conclude in the augury of new attempts to name and give voice to historically invisible and oppressed population groups.

Sommario

1. El espacio constitucional: antecedentes, contexto y actoras del proyecto. – 2. Diversa y paritaria: identidad, género y orientación sexual en el proyecto constitucional. – 3. Más allá del género: la variable intercultural en el texto constitucional. – 4. Reflexiones finales.


Ai margini di politica e ideologia: quale spazio per un discorso giuridico in materia di carriera alias? Brevi considerazioni in merito

Maria Vittoria Izzi

Laureata in Giurisprudenza, Università degli Studi di Bologna

(Contributo pubblicato online first)

Abstract

Il contributo mira ad approfondire in chiave critica l’attuale dibattito relativo all’adozione del regolamento per la carriera alias all’interno della scuola secondaria di secondo grado, analizzando le principali questioni giuridiche emerse sul punto. Nel perseguire tale intento argomentativo, particolare attenzione sarà posta sulla condizione delle persone transgender all’interno degli enti di istruzione e sugli elementi che attualmente impediscono una loro piena integrazione nei medesimi.

This paper focuses on the condition of transgender students in Italian high schools and on their right to education. Through the critical analysis of the current debate surrounding the use of the preferred name in schools, the contribute aims to draw the attention on the dynamics that prevent full integration of transgender students and on the consequences on the protection of their fundamental rights.

Sommario

1. Introduzione – 2. Identità di genere e diritto allo studio: le sfide delle identità T all’interno degli istituti di istruzione – 2.1 Solidarietà sociale, autonomia scolastica e carriera alias – 3. STOP carriera alias: la campagna dell’Associazione Pro Vita e Famiglia – 3.1 La presunta minaccia alla “sana maturazione psico-fisica degli studenti” – 3.2. La (non) violazione delle norme civili, penali e amministrative – 4. Uno sguardo al di là dei confini nazionali: l’esempio di Malta e della Norvegia. Quali prospettive future? – 5. Valutazioni conclusive.

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Ridefinire il concetto di violenza sessuale in una prospettiva sistemica. La recente normativa spagnola a tutela della libertà sessuale.

Anna De Giuli

Dottoranda di ricerca in Filosofia del diritto, Università degli Studi di Milano

(Contributo pubblicato online first)

Abstract

Di recente è stata approvata in Spagna la Ley Orgánica 10/2022, de 6 de septiembre, de garantía integral de la libertad sexual che si propone di affrontare il fenomeno della violenza sessuale secondo una prospettiva sistemica, col fine di adeguare l’ordinamento giuridico spagnolo agli obblighi assunti con la Convenzione di Istanbul. Il presente contributo intende mettere in evidenza come la legge rappresenti una risposta integrale e trasversale alla “cultura” della violenza sessuale. Nel compiere ciò, dapprima si prenderà in considerazione la nozione di violenza sessuale in essa elaborata. In secondo luogo, verranno evidenziati gli strumenti di contrasto da sviluppare nelle politiche pubbliche, riconducibili ad un’ottica sistemica. Infine, sarà dedicata una specifica attenzione alle modifiche introdotte dalla nuova redazione dell’art. 178 del Codice penale spagnolo, con particolare riguardo all’eliminazione della fattispecie di abuso sexual e alla definizione di consenso.

Recently, the Ley Orgánica 10/2022, de 6 de septiembre, de garantía integral de la libertad sexual, whose purpose is to deal with the phenomenon of sexual violence from a systemic perspective, has been passed in Spain with the aim to align the Spanish legal system with the obligations assumed with the Istanbul Convention. This essay intends to highlight how the law represents an integral and transversal response to the “culture” of sexual violence. To do so, the notion of sexual violence elaborated on the law will be examined. Secondly, a focus will be put on the contrast tools that should be developed in public policies, which are derived from a systemic point of view. Lastly, special attention will be directed to the modifications introduced in the new drafting of the art. 178 of the Spanish Penal Code, from the elimination of the case of abuso sexual to the definition of consent.

Sommario

1. Introduzione. – 2. La “violenza sessuale” come forma di discriminazione. – 3. Per una risposta integrale alla violenza sessuale. – 3.1. Politiche pubbliche e prospettiva sistemica alla violenza: quali strumenti di contrasto alla violenza? – 4. Su (alcune) modifiche al Codice penale spagnolo. – 4.1. Gli abusi sessuali come forme di violenza sessuale. – 4.2. Quale modello di consenso per l’ordinamento giuridico spagnolo?


Sessualità e discorsi dissidenti: un’analisi costituzionale

Ana Valero Heredia

Professoressa Associata di Diritto Costituzionale, Universidad de Castilla-La Mancha

(Contributo pubblicato online first)

Abstract

Il Sexual Speech, o discorso pornografico, è stato tradizionalmente escluso dall’ambito di tutela della libertà di espressione perché si è considerato che non possedesse un carattere razionale o che comunque fosse dotato di un low social value. La categoria costituzionale per compiere tale esclusione è stata l’oscenità. In questo articolo si analizza l’uso della obscenity da parte delle corti costituzionali per dimostrarne che tale categoria è stata utilizzata come strumento per perseguitare i discorsi contrari al codice di valori dominante. Tra questi emergono il porno femminista e il post-porno come espressioni delle rivendicazioni e delle lotte del movimento pro-sex e queer.

Sexual speech, or pornographic speech, has traditionally been excluded from the scope of protection of freedom of expression because it was considered that it did not possess a rational character or that it was in any case endowed with a low social value. The constitutional category for making this exclusion was obscenity. This article analyzes the use of obscenity by the constitutional courts to demonstrate that this category has been used as a tool to persecute discourses contrary to the dominant code of values. Among these, feminist porn and post-porn emerge as expressions of the demands and struggles of the pro-sex and queer movement.

Sommario

1. Caratteristiche del Sexual Speech. 2. La pornografia e i diritti delle donne. 2.1. Il femminismo abolizionista. 2.2. Il femminismo pro-sex e il porno femminista. 3. La teoria queer e il post-porno: i corpi politici e militanti.

Dalla legge del silenzio alla parola. Annie Ernaux e la scrittura dell’aborto

Fabio Libasci

Assegnista di ricerca di Lingua francese, Università degli Studi di Udine

(Contributo pubblicato online first)

Abstract

La vita e l’opera di Annie Ernaux testimoniano del passaggio, repentino e per molti versi liberatorio, da una sessualità attraversata dall’interdetto e dalla paura di rimanere incinta a una sessualità sganciata dal vincolo della riproduzione. Questo passaggio, qui accennato sommariamente, non ha però provocato una diffusione della parola così come è avvenuto per altre esperienze di liberazione. Non si è passati dal silenzio alla parola ma dall’interdetto all’oblio. Pochissimi testi letterari parlano dell’aborto e ancora meno sono quelli che rivendicano la carica autobiografica. L’événement, che Annie Ernaux pubblica nel 2000, è anche per questo così prezioso. Proveremo a leggerlo da angolature diverse: esplorando lo spessore del silenzio attorno all’aborto prima e dopo la legge Veil, provando a seguire il dispiegarsi dell’evento così come Ernaux lo racconta e infine raccogliendo la sua riflessione sulla scrittura e la memoria che fa da contrappunto e da ossatura al racconto.

Annie Ernaux’s life and work testify to the abrupt and in many ways emancipatory transition from a sexuality marked by interdiction and the fear of becoming pregnant to a sexuality unencumbered by the constraint of reproduction. This transition, briefly mentioned here, did not, however, provoke a diffusion of the word in the same way as it did for other liberation experiences. It did not go from silence to speech but from interdict to oblivion. Very few literary texts speak of abortion and even fewer claim autobiographical status. L’événement, that Annie Ernaux published in 2000, is also for this reason so valuable. We will try to read it from different perspectives: by exploring the depth of the silence around abortion before and after the Veil law, by trying to follow the unfolding of the event as Ernaux recounts it, and finally by collecting her reflections on writing and memory that act as counterpoint and framework to the story.

Sommario

1. Introduzione. – 2. La legge e il silenzio. – 3. Il tempo e la traccia. – 4. La scrittura e il senso.

Il linguaggio di genere e la mancata modifica del Regolamento del Senato

Maria Chiara Errigo

Ricercatrice di Diritto costituzionale, Università di Parma

(Contributo pubblicato online first)

Abstract

Prendendo in esame la mancata introduzione nel Regolamento del Senato di una specifica disposizione volta a promuovere il linguaggio di genere nella comunicazione istituzionale e nelle attività dell’Amministrazione considerata, il presente contributo prova a svolgere una riflessione intorno al potere della lingua e a come l’adozione di determinate regole linguistiche possa in qualche modo plasmare la realtà, ponendosi in attuazione dello stesso principio di eguaglianza di genere.

Starting with the failure to introduce in the Senate Rules of Procedure a specific provision aimed at promoting gender language in institutional communication and in the activities of this Administration, this paper tries to carry out a reflection around the power of language and how the adoption of certain linguistic rules can somehow shape reality and place itself in implementation of the of gender equality.

Sommario

1. Linguaggio, declinazioni, diritto. Considerazioni introduttive. – 2. Linguaggio di genere, voto segreto e la mancata modifica del regolamento del Senato. – 3. Parlamento, comunicazione istituzionale e parità di genere. Qualche osservazione.